martedì 20 luglio 2010

Ai piedi della croce

Ai piedi della croce

Dove il monte si fa roccia pura
ed il vento soffia nel suo gelido
alzando la neve nel suo manto più candido
le Tue braccia si estendon oltre il silenzio
sotto qualsiasi color è il tempo.
Scarponi e giaccone
cappello, zaino e bastone
incamminandomi di buon ora verso la meta
ho portando con me tutto il mio animo.
Dal sottostante ombroso bosco
dopo i primi snelli cammini
il sentiero salendo nel suo impervio
ti fa accorgere che tutt'altro è il mondo
visto dall'interno del suo cuore.
Sepolti ad ogni visual del piano
immerso nell'antica fiaba della natura
dove per naturali orme è tracciato il sentiero
sotto la cupola del verdeggiante alto
il sol filtra a raggi di stella
lasciando sol all'immaginazione il cielo
Proseguendo poi su interne vallate
dove cascatelle di pura e fresca acqua
scendendo levigan ripide pareti
nell'ossigenatura del silenzio
il ciel si apre nel suo immenso abbraccio
mentre il passo si fa nel suo più lento.
Su irreali paesaggi che aprendosi a vista
si estesendon a sottostanti pianori
solcati nel lor verde da sorridenti rivoli
che dall'alto sembran fili d'argento
tutto il paesaggio è atmosfera di fiaba d'incanto.
Già all'orizzonte nuvole minaccian il sol
che portando in ritiro il suo raggio
leva il calor d'intorno.
La visual sta lentamente cambiando
sull'onda di un temporale montano
che già avvisa col suo frastuono.
Ancor sei distante dalla mia meta
ma il mio cammino l'hai fermato
ai piedi dove tu per me hai voluto
che si ponesse la base della tua croce.
A malincuore guardo quell'alto monte
su cui nuvole già solcan quel roccione bianco
dove sul suo candido è ancorato il Tuo poggio
e silenziosamente m'inchino al ritiro.
Pur dispiaciuto di non esser giunto a Te
anche se i miei occhi or arrossati
guardan solo una direttrice scomparsa
ti sento ugualmente vicino
perché so che il tuo sguardo
abbraccia ogni visuale.
Ammirando la fiaba della natura
che in ogni suo istante
sa quel che è giusto fare
a mani giunte chino il capo
a quella bianca cima ormai scomparsa
che spazzata dall'onda del gelido vento
nel suo umile roccioso è stata creata
per esser base di un abbraccio universale.
Nilodan
17/07/2010
(foto personale. Val Formazza 2010)

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