Dal terrazzo…
Mentre in quel giocoso colorito,
che delineandosi nel cielo
s’appresta a portar il giorno
nelle maglie della sua sera,
i raggi di un sol ormai sciolto
scivolan nel fondo del mio animo.
Avvolto nel mio caldo soprabito
sto ad ammirar ancor nel lor gelo
quei monti che abbracciando l’intorno
incornician la scendente sfera
nell’ammirevole raccolto
di un quadretto d’incantesimo.
Momenti avvolti di felice carica
ci han visti arrivar ai piedi delle lor creste
facendoci scappar qualche bacino
che sorridendo faceva schiattar il mio canto
dopo quel piccolo fugace abbordaggio
in cui nostra non era ancor la legalità.
Nel silenzio che s’è fatto lirica
il sol incuneandosi tra le vette
sfuma nell’ultimo suo fascino,
spandendo nel ciel un tramonto a manto
dopo aver donato al di il suo saggio
che or ha in se il color della spiritualità.
Dalla piana all’alta montagna
sfarzoso è stato il raggio dello sguardo
che dal terrazzo ha mobilitato l’occhio
e nel soffermo dell’ammiro
sprofondo sull’ultima traccia di tramonto
che riporta l’animo mio ad una gioia lontana.
La sera è già nel ciel in pompa magna
sfoderando nell’alto il suo stendardo,
luna e stelle, son già fisse nell’oscuro specchio
mentre ansioso si fa già il mio respiro
nel ricordarmi che mai più avrò racconto
da poter donar alla mia “nana”.
Nilodan Gi. Pi.
25/01/2010
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