martedì 16 marzo 2010

Momenti

Momenti
Ancorate le spalle in modo retto
stavo leggendo un libro nel mio letto.
Il lume nell'improvviso sì è spento
sul mio legger a rilento.
Del libro il segno è andato perso
ma so che non faticherò a ritrovar il verso.
Prendendo presa in atto esterno
lentamente il temporale ha fatto perno.
Nel breve suo correr è arrivato
stabilendosi sopra l'abitato.
Da lontano il suo borbotto
ormai è giunto qui a far quarantotto.
Quasi volesse scardinare tutto d'un fiato
spara tuoni a ritmo di bombardato.
Lampi penetran nella mia stanza scura
disegnando fantasmi sulle sue mura.
Già sui vetri picchietta pioggia a grandine
in un tintinnio senza fine.
Il silenzio ormai non ha più pace
e tutto è raccolto in una voce rapace.
Il vento infuria nel suo alzato
facendo sentir tutto il suo fiato.
Le imposte son tutte un lamento
sotto quelle folate che li dan in sbandamento.
Nel tutto s'alza un enorme boato
ed il pensier mio è subito sobbalzato.
image
Già s'odon sirene a tutto spiano
arrivar spiegate da lontano.
Tutto lascia ad intendere
che qualcosa è accaduto veramente.
Dopo un ultimo borbottamento
il temporale sembra in allontanamento.
Il tuono ha cambiato la sua trama
e lentamente subentra un po' di calma.
Nel bagliore di un ultimo lampeggio
sembra sia finito il peggio.
La luce s' è riaccesa nella stanza
abbagliando l'interno con abbondanza.
Il libro era scivolato sotto al letto
aperto e con pagine in dissesto.
Abbassandomi lo raccolgo ed in composto
lo ripongo sul comò al suo posto.
Guardando la tua foto che sta li nel suo vicino
ho in me lacrima come se fossi ancor bambino.
Asciugandomi un po’ il viso ti sussurro:

<..Quanto sei bella su quel sfondo azzurro.>
E…nel vederti sempre nel tuo sorridente:

<...Eh si !! Ormai tu vivi in un altro ambiente.>
<...Il tuo cielo non ha temporali
ma sol gioia dalle pure ali.>
<...Non hai più pensieri
mentre spesso il mio rifugio è…l’ieri.>

Nel guardarti ti faccio una moina
dicendoti in sorriso: 
<..Ciao...micina.>
Pacato s'è il vento e senza altro pensare
m’adagio cheto sul mio doppio guanciale.
Nel silenzio campane scandiscon il lor notturno
sperdendo l’ultim lor battito sul mio sonno.

Nilodan Gi.Pi.
14/03/2010

Nessun commento: