domenica 2 marzo 2008

Quadretto senza cornice



QUADRETTO SENZA CORNICE
(L’ultimo natale con lei)

Rivedo ancor davanti ai miei occhi
Quell’ieri come se fosse oggi
Quando come due bimbi in tenero abraccio
Aprimmo in quella mattina
La finestra della nostra stanza
Ed ai nostri occhi ancor assonnati
Apparve immensa una coltre bianca
Che si estendeva soffice e vellutata
Su tutto quel mondo intorno a noi
I teneri raggi del sole già brillavano
In quel cielo d’azzurro immenso
Che dopo la nevicata della tarda sera
Regalava un fiabesco incanto a tutto il paesaggio
All’orizzonte alte le cime innevate
Con elegante maestosità si stagliavano
Verso quell’azzurro cielo
Strade e campi s’erano comunemente abbracciati
Sotto un unica coltre bianca
La pineta sottostante era un incanto
Avvolta in quel suo cappotto tutto bianco
Un uomo intabarrato nel suo giubbotto
Con guanti cappello e sciarpa sul volto
Munito di una grande pala rossa
In quell’immenso mondo tutto bianco
Si accingeva a tracciar un varco
All’improvviso quel fiabesco silenzio fu rotto
Da gioiose voci di bimbi
Che guidati da un’incontenibile gioia
Giocavano a tirarsi la neve fatta in palle
E poi nella foga di schivarle
Qualcuno cadeva nel manto bianco
Per esser fieramente poi colpito
Da bianche bordate di vittoria
Com’era bello veder l’infantil ingenuità
Rispecchiarsi nella innocente vitalità
Un assordante rumore distolse il mio sguardo
E a far largo sulla strada tra la neve
Arrivò di li a poco uno spartineve
Alzando poi ancor gli occhi al cielo
Vidi nuvole scure addensarsi sulle vette
Mentre altre s’accingevan a velare il sole
Dandoci poca speranza per una giornata migliore
Nel calore della nostra stanza
I nostri occhi continuavan a perdersi
Attratti da quel natural quadretto
Ancora uniti in quel nostro abbraccio
Sentii il tuo capo posarsi sulla spalla
Dicendo sottovoce ” Fra poco sarà ancor Natale”
E fu allora che i nostri sguardi si incrociarono
Ed un caloroso bacio ci unì con amore
Prima che una lacrima rigasse il tuo dolce viso
Pian piano ti aiutai ad adagiarti sulla tua carrozzina
Stringendo poi le mie mani al tuo petto
Ci guardammo negli occhi e sorridendo come bimbi
Lasciammo alle spalle quell’incantevole quadretto
Che mai più porterà con se il calore
Che può racchiudere in una cornice.
Nilodan Gi. Pi.
(Dalla raccolta “Pensieri & Ricordi”)
27/02/2008

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