domenica 4 giugno 2017

Due di maggio (1926-2017)

Due maggio (1927 – 2017)

Sembrava un giorno come un altro
quel secondo dì fiorito a maggio
seppur da un po’ non avevi linguaggio
nulla faceva presagire a un baratro.
Tra flebo esami e ossigeno
stavi sonnolenta nel tuo letto bianco
e respirando ancor a pieno seno
noi tutti eravamo nel rinfranco.
Ormai da giorni eri in corsia
i tuoi malanni sembravano arginati
già si parlava di mandarti via
poiché dell’età ormai avevi i suoi alleati.
Il sole già volgeva al tramonto
il vento sì era da poco attenuato
ma col freddo che non dava sconto
da casa ero uscito ben intabarrato.
Così per assisterti a cena
sono arrivato alla solita ora
nel letto stavi immobile e serena
e in quel riposo ti lasciai un po’ ancora.
Quando sarebbe arrivata la tua portata
per aiutarti a mangiare qualcosa
allor sì che ti avrei svegliata
posando sul tuo tavolino ogni cosa.
Vedendo il tuo viso roseo e sorridente
sembravi più ringiovanita
nessun pensiero avevo sul tuo assente
mai pensato che la morte ti avesse rapita.
Con la cena in via di distribuzione
ti ho chiamata più volte a gran voce
ma le risposte non erano buone
così in me salì un brivido veloce.
Non ero pronto a credere alla realtà
a mezzodì eri viva anche se affaticata
ma tutt’altra fu la faccia della verità
mentr’io pensavo che ti saresti svegliata.
Quasi non volessi più disturbare
te ne sei andata nel silenzio più profondo
pur cercando con forza di non crollare
nel cuore mio ci fu un doloso affondo.
Quanti i ricordi nel mio presente
mi son visto bambino tra le tue braccia
mentre tu mi cullavi paziente
asciugandomi le lacrime dalla faccia.
Quanta tristezza ora porto nel cuore
mi mancherà la tua presenza quotidiana
ma di te avrò sempre un grande amore
mia carissima mamma Adriana.


© Nilodan Gi.Pi. -  Giugno 2017
(Grafica personale)

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