martedì 27 gennaio 2015

AUSCHWITZ

AUSCHWITZ
(per non dimenticare)

Ho visto Auschwitz sotto la pioggia
dove il mattone e lo spinato
rendevano più triste la visuale
di trovarsi nel mezzo di un orrore
che rendendo lucidi i miei occhi
nel vedere l’atrocità compiuta
da uomini senz’anima
con un nodo in gola
ho pianto in silenzio
e guardando quel filo spinato
che scoraggiava ogni singola libertà
mettendo in ginocchio ogni pensiero
di poter sperare in una fuga di libertà
dall’orrore ormai da tutti compreso
alzando gli occhi al cielo
ho chiesto più volte a Dio il perché.
La sbarra sul cancello d’entrata
nel suo arrugginito era alzata
tra i travagli del tempo
sulla rete del recinto
una rosa era appassita
ma nel suo colore di sangue
vive negli animi che non possono scordare
quel che uomini son stati capaci di fare
peggio di animali a caccia di prede
per una supremazia di una pazzesca ideologia.
Ho attraversato nel più profondo silenzio
il campo della morte e le stanze dell’orrore
ho visto ciò che è risorto
dalle tenebre sotterranee dell’inferno
dove persone innocenti
pur avendo tutto il diritto di vivere
senza nessuna pietà
di chi di umano non aveva niente
son state soppresse con atrocità
pensando che nulla sarebbe emerso
alla luce del sole del continuo vitale
senza sapere che il tempo
pur nel suo fuggire il giorno
conserva gelosamente ogni memoria
sotto ogni colore di cielo.

27 Gennaio 2015








Non ci sono parole adatte in nessuna delle lingue conosciute 
per descrivere l'orrore della pazzia nazista.
Ogni aggettivo è inadatto/nomi e verbi sono deboli
e la lingua non riesce ad esprimere il pensiero.

Bene la memoria! 
Bene non dimenticare
sperando che questo serva all'uomo a non ricadere nell'incubo.

(Remigio Bertassello)


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