lunedì 4 novembre 2013

Dopo il ricordo

Dopo il ricordo...

Tutti i santi - Tutti i morti.
Chi più, chi meno
sa della festa il significato
e nell’oggi il giorno è più che santo
per ripacificare lo scordato ricordo.
Bancarelle col tendone
una di fianco all’altra
han messo in mostra i loro fiori
con prezzi chiari per qualità.
I cancelli dei campisanti
s’aprono all’ora presta
chiudendo sulla tarda.
Sotto sole o sotto pioggia
con ombrello o con cappello
gente s’aggira tra i sepolcri.
Chi con mazzi di fiori veri o finti
e chi con vasi floreali multicolori
tutti hanno speso il loro “centesimo”
accontentando il richiamo del momento.
Nell’estirpare un po’ d’erbaccia
mani fanno un po’ di spazio
per mostrare i nuovi fiori
che addobberanno la lapide
di chi giace nel suo funebre silenzio.
Con voce cantilenata
una prece a qualche santo
poi al centro del grigio marmo
un lume rosso acceso
guardando quasi meravigliati
lo stoppino che s’alza a fiamma.
Prima di salutare
l’occhio si posa sul muto defunto
e magari facendolo volare sulla mano
gli si manda un timido bacio.
Poi nella ressa c’è pure Caio e Sempronio
amici di tempi ormai scordati
due parole, un sorriso
e una stretta di mano
con l’arrivederci magari ad un altr’anno.
Poiché il mondo ha fretta anche nel dì di festa
e il tempo ha dalla sua l’ora che conta
allora si fa tutto alla svelta.
Il cielo della sera s’è ormai oscurato
l’interno santo è una vetrina di fiammelle
che pian piano van mordendo la loro cera
fino all’ultimo spegnimento.
Finiti ormai i giorni del ricordo
ben pochi saranno ancora ai sepolcri
e tutto salirà alla normalità dell’appassire.
Il ricordo sarà ad altro tempo
intanto chi giace sotto la pietra fredda
dal suo nudo buio non avrà via di fuga.

© Nilodan Gi.Pi.

03/11/2013

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