venerdì 2 settembre 2011

Lo specchio del silenzio


Lo specchio del silenzio

Nelle mattine dell’ora mia presta
svegliandomi da sonni senza più trama
davanti all’ancor velato sguardo
ho lo specchio del silenzio
nel cui vetro si riflette
un tuo gioioso profilo
solleticato dal primo chiaror
che s’intrufola tra le fessure.
Nel rispecchio dell’immobil tratto
abbracciando quella tenue luce
sconfiggendo il velato attorno
l’occhio s’apre al raggio
mentre dall’ambata finestra
una natural dolce brezza
levigandomi il viso
sale come sfioro di carezza
facendomi quasi percepire
tra il fruscio delle foglie
la tua inconfondibil voce.

Tra il primo albeggiar
che perfora nuvole in sfumo
nel suo ancor lontano orizzonte
il sol elegantemente sfodera il suo raggio
nel paesaggio che aprendosi a giorno
cerca strada di speranza
ma in me ampi accordi di nostalgia
portan a guardar quella natura
che attende d’esser incorniciata dal sole.

Nell’espanso silenzio di colori
che ammorbidiscon la stanza
resuscitandola dal solco delle tenebre
su grappoli di soffusi ricordi
fissandoti ti abbozzo un caldo sorriso.
A visual di quell’ormai passato
il tuffo s’immerge nell’universal fondale
dove dopo ogni tempesta
s’alzava quell’arcobaleno di speranza
che donandoci nuovi archi d’orizzonte
ci faceva tornar ancor “pivelli”
ed incuranti del nostro stonato
stringendoci nel nostro più forte
sotto il colore della nostra vita
si cantava “ Io che amo solo te ”…

Or nel tempio del trascorso tempo
c’è fiorito quel fior di tua memoria
che raccogliendo nel suo grande vaso
i giorni dell’odierno mio vivere
mi porta a stringerti ancor più forte al cuore
e nello specchio del mio silenzio
mi soffermo sovente a rispecchiarmi
cantando col mio vociferar sempre più stonato
ancor quel semplice motivetto
abbozzando sorrisi a questo mio rugoso viso
adornato ormai da sparsi capelli bianchi.

© Nilodan Gi. Pi.
14/05//2011

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